Quando si parla di soluzioni per dimagrire velocemente, purtroppo i pasti sostitutivi sono spesso una delle opzioni più gettonate insieme alle diete lampo restrittive.

Considerati gli stili di vita sempre più frenetici, sono sempre di più le persone che scelgono di adottare un’alimentazione a base di pasti sostitutivi dimagranti.
Ma quanti chili si perdono con i pasti sostitutivi? Funzionano davvero o sono pericolosi per la salute?
Come suggerito dal nome, i pasti sostitutivi sono degli alimenti processati in forma solida o liquida che fungono da sostituti dei pasti. In questo senso, contengono lo stesso apporto calorico di un pasto principale (colazione, pranzo o cena) e il corretto quantitativo medio di macro e micro nutrienti.
Il punto di forza di questi prodotti, che sono commercializzati sotto forma di barrette, polveri da sciogliere in acqua o zuppe pronte, è il fatto che contengono fibre alimentari o mucillagini che conferiscono una sensazione di sazietà prolungata nonostante le dimensioni ridotte del pasto.
Per questo motivo, i pasti sostitutivi vengono promossi come strategia dimagrante.
I pasti sostitutivi funzionano per dimagrire?
Se si guarda unicamente alla perdita di peso sulla bilancia, si può affermare che i pasti sostitutivi per dimagrire funzionano. Apportando infatti circa 250 kcal per pasto, attraverso il consumo di questi prodotti si produce effettivamente un deficit calorico che consente di andare incontro alla perdita di peso, garantendo comunque un equilibrio nell’assunzione dei macronutrienti.
È lecito quindi chiedersi quanti chili si perdono con i pasti sostitutivi. Ovviamente, come per qualsiasi altra strategia alimentare volta alla riduzione del peso, non è possibile indicare un valore assoluto. Il dimagrimento, infatti, è soggettivo e può essere più o meno rapido in base a diversi fattori.
In ogni caso, però, se consideriamo che l’apporto calorico di un pasto sostitutivo corrisponde a circa la metà di quello di un pasto normale, consumando due pasti sostitutivi al giorno è possibile ottenere un deficit calorico di circa 500 kcal. Di conseguenza, la perdita di peso si aggirerebbe attorno a 1 kg a settimana.
L’utilizzo di pasti sostitutivi dimagranti, però, comporta più “contro” che “pro” nei soggetti che li scelgono per dimagrire.
Oltre alla monotonia della dieta e alla mancanza del piacere di assaporare gusti, consistenze e profumi di ogni ingrediente, un regime alimentare a base di pasti sostitutivi anche se per breve tempo può condurre a squilibri nutrizionali, dal momento che la composizione dei nutrienti è standard e non tiene conto delle esigenze di ogni soggetto (come invece farebbe uno specialista della nutrizione nell’elaborazione di una dieta ipocalorica).
Inoltre, la pratica di nutrirsi con pasti sostitutivi veloci e già pronti, benché sia molto comoda per chi ha poco tempo da dedicare ai pasti, è fortemente diseducativa e allontana dall’obiettivo di ogni dieta corretta di imparare a mangiare bene componendo delle pietanze complete con ingredienti freschi e genuini.
Infine, come per qualsiasi altra strategia alimentare che punta al dimagrimento “rapido e indolore”, i chili persi in questo modo finiranno per essere riacquistati altrettanto rapidamente una volta che si ricomincerà a mangiare regolarmente, dal momento che nella maggior parte dei casi il soggetto sarà incapace di gestire un regime alimentare bilanciato.
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